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Rieti – Il Castello e la Rocca di Collalto Sabino Oggetto: Restauro e riuso Progetto: arcotech (G. Torraca, M. Forti, D. Ferragni)
Committenza: Ing. M. Rinaldi per la Società Quattrostelle
Consulenti:
Restauro architettonico: prof. arch. Giovanni Carbonara
Direzione artistica e acquisto di opere d’arte: prof. Giovanni Urbani
Strutture: prof. Antonino Gallo Curcio, arch. Fabrizio De Cesaris
Ricerca storica e archeologica: dott. Paolo Delogu, dott. Stefano Coccia
Parco e giardini: arch. Lidia Soprani
Ditta esecutrice: S.AP.P
Superficie:
Data di progetto: 1989-1991
Stato dei lavori: Realizzato
Il Castello di Collalto Sabino, di origine medioevale, trasformato in parte in residenza nel sec.XVII, saccheggiato e incendiato poi restaurato in stile neo-gotico nel sec. XIX, si trova in uno stato di grave decadenza quando l’ultimo proprietario decide di intervenire per renderlo di nuovo abitabile.
Il programma di restauro ha come finalità la conservazione del Castello e della Rocca, il riuso di una parte come residenza del proprietario e come luogo di attività sociali, culturali ed economiche. I criteri generali dell’intervento seguono una duplice impostazione teorica: un approccio prettamente conservativo per l’intervento da seguire sulla Rocca e un intervento di riqualificazione per il progetto del Palazzo baronale che deve tornare ad assolvere la funzione abitativa e rappresentativa.
La Rocca, le cui strutture esterne offrono al visitatore scorci estremamente suggestivi, necessita un intervento di minima variazione dell'immagine giunta ai nostri giorni, saranno consolidate le murature di mattoni, pietra e malta.
Le nuove destinazioni d’uso del Palazzo Baronale richiedono il consolidamento delle strutture, delle comunicazioni interne, l’inserzione di nuovi servizi igienici e impiantistici, la riqualificazione delle superfici interne dei soffitti e delle pavimentazioni, ridotti in uno stato di estremo degrado e, infine, la riproposizione delle decorazioni che, nella maggior parte dei casi, dopo l’ultimo passaggio dell’esercito napoleonico, sono completamente scomparse.
Se il restauro delle strutture e della materia autentica del Castello rispetta e conserva le tracce giunte fino ai nostri giorni, l’intervento al suo interno segue una linea ispirata dai documenti scritti da un frate nel Settecento, in cui attribuiva al palazzo una straordinaria ricchezza di decorazioni e di opere d’arte: da questa traccia prendono spunto le nuove decorazioni e la scelta di arredi che evitano grandi rotture con il passato del Castello.
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